Decreto di Re Salman
Cade un tabù anche in Arabia Saudita. Un decreto di Re Salman concede la facoltà di guidare un’auto “anche” alle donne.
Questo sarà possibile però solo a partire dal prossimo giugno, quando la motorizzazione saudita sarà autorizzata a rilasciare la patente di guida anche alle cittadine.
Si tratta certamente di un passo avanti nella battaglia per la parità dei diritti. L’Arabia Saudita è l’unico paese nel quale le donne non possono guidare un mezzo.
Sembra assurdo che agli albori del terzo millennio d.C. si debba “combattere” una guerra per stabilire che il genere femminile non deve essere penalizzato. Ma bisogna ovviamente prenderne atto.
La comunicazione è stata data anche a Washington
L’annuncio è stato dato dai media sauditi in contemporanea con un evento della casa reale del paese a Washington. Nel corso della serata, infatti, l’ambasciatore di Riad negli Stati Uniti ha dichiarato: “E’ il momento giusto per questo cambiamento perché in Arabia Saudita abbiamo una società giovane e dinamica. Le donne non avranno bisogno del loro ‘guardiano’ per prendere la patente”.
Restano comunque le perplessità circa le dichiarazioni che sono state rese anche recentemente per giustificare il divieto.
Repubblica.it ne ha riportato alcune piuttosto significative.
Un importante sceicco del Regno ha sostenuto che le donne hanno “un quarto del cervello degli uomini”. Altri hanno ritenuto la possibilità di guida da parte della donna come “un pericolo per il Regno”.
A osteggiare la proposta erano soprattutto i religiosi wahabiti. Si tratta del ramo radicale del sunnismo, la corrente religiosa che vige in Arabia Saudita.
Recentemente è apparso in rete una clip saudita a sostegno del decreto e delle donne, che attraverso un remake dal titolo “No woman no drive” appoggia il diritto.
È comunque significativo che la decisione del Re abbia un così lungo tempo di “congelamento” prima dell’applicazione. Ma non è certo il caso di formalizzare. Il Progresso incassi questa vittoria.